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Il sesso troppo rumoroso in condominio può far scattare la denuncia per stalking

Se vivete in condominio, massima attenzione a non eccedere con i rumori, il rischio è addirittura lo sfratto.

Non si tratta  di una novità introdotta dall’ultima riforma condominiale, ma di una serie di sentenze che lasciano ben pochi dubbi sull’applicabilità della legge antistalking anche in caso di rumori provocati tra le mura domestiche del proprio appartamento ubicato in una struttura a residenza collettiva.

Infatti è proprio la legge contro i fidanzati un po’ troppo rumorosi, specialmente nelle ore notturne , a fare da cardine per i pronunciamenti di giustizia nei confronti dei vicini molesti: una rivincita per chi vuole riposare... o il rischio di vedersi sbattuti fuori dal portone principale, solo per una notte di sesso infuocato col partner?

Anche il sesso un po’ troppo rumoroso è tra i “capi d’imputazione” per chi è particolarmente inviso ai vicini. Questa è stata una delle motivazioni che hanno costretto un inquilino di un condominio di Padova a lasciare il palazzo dove risiedeva, in seguito a un’ordinanza del Gip.

Per il 43enne veneto, infatti, erano state sporte ben otto denunce per rumori nelle ore di riposo, tra le cui motivazioni figuravano, appunto, anche delle performance un po’ troppo “hard” tra le lenzuola e non solo, la ragione della battaglia dei vicini di casa riguardava anche: lo stereo  al massimo del volume, lanci di oggetti contro le pareti, il tutto sempre nel cuore della notte. Per lui, ora, l’obbligo è quello di non avvicinarsi entro i 500 metri dalla struttura condominiale che ha vessato per lungo tempo.

Le legge di riferimento è l’articolo 612 bis del codice penale, introdotto nel 2009 e che può essere applicata in tutti quei contesti – dunque, non solo quelli di coppia – in cui sia posta in essere un’attività insistita in grado di generare inquietudine e disturbo a chi la subisce.

Il caso padovano, comunque, non è isolato, a Rimini un 62enne è stato allontanato da una palazzina per martellamenti sul pavimento, suonate di campanello e telefonate nel pieno delle ore notturne... insomma, chi più ne ha più ne metta. Come per il 42enne padovano anche per il 62enne di Rimini è scattato il provvedimento di divieto di comunicazione coi vicini e la restrizione di permanenza nelle aree comuni.

Ancora un altro caso a Milano, dove una donna è stata allontanata dall’appartamento di residenza, dopo le continue lamentele di una famiglia confinante che, nonostante l’insonorizzazione delle pareti, non era riuscita a silenziare le attività della focosa vicina.

Insomma, in condominio brulicano i potenziali stalker, anche se spesso le controversie vengono risolte in via amichevole senza ricorrere al tribunale.
Nella particolare "classifica" delle motivazioni di cause condominiali quella per i rumori è, infatti, insieme alle dispute sugli odori, la maggior ragione di dissidio tra condòmini, almeno a detta degli osservatori, a seguire vengono: l’occupazione indebita delle aree comuni, la presenza degli animali domestici e il lancio di mozziconi o briciole da terrazzi o finestre.

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